Abbiamo approvato il bilancio il 29 marzo 2022 dopo 5 mesi dal nostro insediamento e 5 settimane di consultazioni, dibattimenti e confronti. Gabriella Nardelli, Assessore al Bilancio ha fatto un gran bel lavoro.
Si apre una stagione extra-ordinaria per la nostra città.
È un bilancio rigoroso, prudente e coraggiosamente espansivo nei punti critici per i cittadini.
Qui, e nel video di seguito in cui è riportato il mio intervento, trovate espresse le mie intenzioni di voto incorniciate dalle ragioni per le quali una piccola lista civica come Torino Domani, mette al centro della propria azione politica, il lavoro con le comunità locali e l’eguaglianza di opportunità.
Siamo consapevoli che abbiamo la responsabilità di vivere la nostra consigliatura in una fase storica attraversata da problemi mondiali e forse anche mortali, ma anche in una stagione in cui abbiamo la possibilità di affrontare grandi sfide e dare soluzioni a grandi problemi.
Le sfide che abbiamo davanti sono complesse e complicate, ma abbiamo la possibilità, ancora, di cambiare lo schema di gioco.
Per affrontare queste sfide non basta essere preparati: occorre essere prima di tutto lungimiranti, perspicaci, sapienti.
Doti indispensabili per chi fa politica per davvero.
Mai come questa volta, quello che scegliamo (o non scegliamo oggi) influenzerà il nostro domani.
Mai come oggi occorre essere così saggi da fare delle scelte che tengano conto di ciò che è stato ieri, ciò che è oggi e ciò che sarà domani.
Mai come oggi occorre essere realistici, pragmatici e chiedere a tutte e tutti di fare l’impossibile.
A partire da questo bilancio comincia il nostro vero lavoro politico per accompagnare i cittadini a convergere e a contribuire a realizzare le condizioni per costruire la città che vogliamo.
Commentiamo il bilancio in approvazione partendo dall’assunto che ci battiamo perché i cittadini possano godere di una eguaglianza di opportunità e di una estensione di opportunità per i più vulnerabili.
Vediamo nel maglie del bilancio due innovazioni particolarmente necessarie nei confronti delle quali metteremo tutto il nostro impegno: la messa a terra del decentramento, l’attuazione di politiche di welfare plurale e comunitario.
– Lavorare a partire dalle Circoscrizioni impone di ripensare in modo ancora più profondo la struttura di bilancio, tenendo conto prima di tutto delle esigenze che provengono dalle Circoscrizioni, che non sono voci di costo, ma esigenze necessarie per un buon governo delle comunità e per la soluzione profonda e stabile dei problemi.
– Riteniamo che al nostro welfare cittadino serva un’#innovazione radicale che articoli in modo competente – e comprensibile ai non tecnici – una visione che parta dal riconoscimento dei nuovi rischi e problemi sociali, nonché della possibilità di fronteggiare le nuove sfide con strumenti innovativi.
Occorre superare la logica dell’emergenza – l’emergenza genera emergenza – per costruire politiche che investano sulle potenzialità, sulle capacità delle persone e dei loro contesti di vita.
Un esempio concreto: va cambiato il modo in cui parliamo delle persone, del beneficiari dei servizi. Se quando parliamo di politiche sociali, di inclusione, definiamo le persone come categorie di bisogno (stranieri, anziani, minori, poveri, disabili), non facciamo altro che “fissarle” in una posizione di svantaggio altamente stigmatizzante e depotenziante. Concentrarsi sulle loro capacità, vuol dire essere interessati alle reali opportunità loro offerte per liberarsi dai vincoli posti dalla fragilità.
Occorre parlare di servizi al servizio dei cittadini, per permettere loro di beneficiare dei diritti essenziali che li mettano in grado di vivere con dignità, abitare, lavorare, relazionarsi con qualità.
A partire da queste assunti, ci siamo dichiarati assolutamente favorevoli alle scelte fatte con questo bilancio in particolare:
– riduzione delle spese di funzionamento e organizzativo e amministrativo per passare ad un incremento delle spese per servizi educativi, sociali, culturali per le politiche giovanili e dello sport, un forte impegno a difesa dell’ambiente, del suolo, dei diritti di mobilità.
– Riteniamo che questo bilancio permetta davvero di immaginare Torino come un polo avanzato di un sistema transnazionale e che permetta di realizzare una politica metromontana che vuole valorizzare la Val di Susa come porta meravigliosa d’accesso alla nazione.
– Una nota sulla sull’aumento dell’imposta sul reddito.
Concordiamo sulla scelta, unica sensata per acquisire risorse straordinarie che coprano il nostro indebitamento. Come detto, per accedere questi fondi occorre, aggiungere il 25% di fondi propri. Ecco il perché di questo aumento.
Le scelte politiche nazionali passate hanno fatto sì che, purtroppo nel tempo, i Comuni abbiano perso prima l’ICI e poi l’IMU sulla prima casa con le azioni di Berlusconi (esenzioni), Monti (IMU invece di ICI), Letta, Renzi.
Azioni forse anche giustificate in sé, ma tutte in negative per le finanze locali. Da lì in poi i trasferimenti compensativi si sono fatti via via più esigui.
Ci impegneremo per spiegare in modo semplice ai cittadini il perché, il come e il cosa in merito a tutte le scelte fatte da questo bilancio.
Questo bilancio è per noi l’inizio per una stagione extra-ordinaria e rivoluzionaria per lo sviluppo della nostra Città.
Torino Domani lavorerà per dare corpo a quel futuro che le cittadine e i cittadini della nostra città si meritano.
Il testo completo della mozione n. 16/2022 approvata è disponibile qui