CHI SONO
Sono nata alle 3,15 del 14 febbraio del 1968 all’Ospedale Maria Vittoria, nel quartiere San Donato, due mesi prima del previsto.
Da subito furono chiare due cose: di notte non volevo dormire e crescendo non volevo saperne di scrivere con la mano destra. La mia anziana pediatra insistette nel dire che i bambini di notte dormono e basta, e che si scrive con la mano destra. Quindi io adesso dormo ancora poco di notte e scrivo con la mano destra. Ma faccio solo quello, per tutto il resto sono rimasta mancina.
La mia maestra elementare Clementina era atea e mi ha insegnato l’ABC del vivere civile attraverso le filastrocche di Gianni Rodari e i racconti di Italo Calvino. Sono cresciuta in una famiglia umbro toscana in cui la lealtà e l’autenticità sono indiscutibili e che mi ha trasmesso l’amore per gli altri e il rispetto per le diversità. Devo il mio senso di comunità agli anni vissuti nell’Oratorio Salesiano del Martinetto, poi all’Oratorio Valdocco insieme a Don Gianni. Con lui ho iniziato a impegnarmi sul finire degli anni ’80 per il miglioramento della vita dei ragazzi di Vallette.
Mi ribello ancora oggi a ciò che non è inclusivo e ingiusto: a ogni forma di fascismo, omofobia, razzismo, classismo, abilismo.
Il mio impegno nelle periferie mi ha portata a diventare psicologa di comunità. Mentre studiavo all’Università lavoravo a tempo pieno nel servizio sociale di Porta Palazzo per poi passare a quello di Vallette. Lungo questa strada mi sono occupata di formazione degli operatori sociali, sono stata Responsabile dell’Osservatorio delle Povertà e delle Risorse di Caritas Torino, ho rappresentato Caritas in Italia, a Bruxelles e nei Paesi Balcanici e oggi sono membro del Forum Diseguaglianze e Diversità fondato dall’ex Ministro per la Coesione, Fabrizio Barca, agendo per inclusione e coesione sociale.
Ho rappresentato l’ANCI nella Commissione Territoriale per il Riconoscimento della Protezione Internazionale e sono stata consigliere di Amministrazione dell’Opera Barolo.
A 50 anni ho conseguito un dottorato in economia – con Luigino Bruni fondatore della scuola italiana dell’Economia Civile – sui temi dell’innovazione sociale nelle comunità locali.
Dal 2013 dirigo S-nodi, impresa sociale con base a Torino che supporta le comunità periferiche a realizzare sviluppo inclusivo e sostenibile.
Le esperienze, i successi e i fallimenti mi hanno insegnato a innovare, a rischiare, a cambiare schemi, a trasformare gli errori in opportunità e a spostare l’asticella sempre più in là. All’impegno per la giustizia sociale ho aggiunto quello per la giustizia ambientale e intergenerazionale, fondamentali per sostenere innovazione e sviluppo.
Credo che le giovani e i giovani di oggi saranno capaci di realizzare il cambiamento che tutti desideriamo e dettare l’agenda delle priorità alla politica mettendo al centro le diversità, la cura dell’ambiente, la giustizia tra generazioni.
Da loro voglio imparare e per loro intendo mettermi a lavoro!