Il Consiglio comunale di Torino ha approvato il 22 maggio 2023 la mozione che sollecita le bonifiche dell’area Thyssen e la riprogettazione dell’area, promossa da Alice Ravinale (Sinistra Ecologista), presentata a firme congiunte mia, Nadia Conticelli e Claudio Cerrato (PD).
Il primo piano di bonifiche avrebbe dovuto essere presentato dalla proprietà – Arvedi Ast (Acciai Speciali Terni), proprietaria dello stabilimento e dell’area sul quale sorge – entro il 2018, termini che sono poi stati prorogati dal Comune di Torino, dando come scadenza per la presentazione di un primo progetto di messa in sicurezza il prossimo 30 giugno.
La mozione chiede di procedere con tempistiche certe ed esige che non ci siano più deroghe alle bonifiche. Chiede inoltre di ottenere dalla proprietà, che ha un utile attuale di 53 milioni di euro, la realizzazione della bonifica.
L’emergenza Thyssen è soprattutto la presenza nell’area di cromo esavalente e per il grave rischio di creare problemi alla falda sottostante allo stabilimento. Ad oggi non si hanno notizie certe di quello che è già stato fatto dalla proprietà per le operazioni di messa in sicurezza di emergenza.
Nel mio intervento, ho rimarcato il grande lavoro di squadra di Torino Domani. Ho ringraziato Marcello Badiali (Torino Domani), presidente della Commissione II della Circoscrizione IV – chimico ed ex manager di un’azienda siderurgica – per il prezioso contributo e la competenza straordinaria nel produrre l’istruttoria che ha condotto a questa mozione. Dalle ricerche di Marcello, è emerso che già nel 2019 c’era stata una interrogazione in Parlamento Europeo per valutare la quantità di cromo esavalente nelle falde di Terni e nelle aree delle discariche degli stabilimenti della Thyssen Group: era stata rilevata la presenza di cromo esavalente 1200 volte oltre il limite del consentito.
La bonifica dell’area a favore di una rigenerazione che trasformi le strutture pesanti in strutture resilienti dal punto di vista ambientale e climatico è assolutamente urgente. Guardiamo al disastro che sta capitando in Emilia Romagna. Abbiamo bisogno di interventi che liberino il suolo da infrastrutture impattanti e prevengano disastri di tali proporzioni. Torino è stata selezionata tra le città in Europa che devono raggiungere gli obiettivi Carbon Free prima di altre metropoli europee.
L’ex acciaieria di corso Regina Margherita è stata chiusa nel 2008, a causa del disastroso incendio che divampò nel suo interno il 6 dicembre 2007 e nel quale persero la vita Antonio Schiavone, Giuseppe Demasi, Angelo Laurino, Roberto Scola, Rosario Rodinò, Rocco Marzo e Bruno Santino.
Per quelle vittime e per la città: Chiediamo memoria e giustizia riparativa.
Il testo completo della mozione n. 25/2023 approvata è disponibile qui
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