Il 21 novembre 2022, il Consiglio Comunale di Torino ha approvato all’unanimità la mia mozione che propone di avviare il processo che porterà a redigere il Piano di Abbattimento delle Barriere Architettoniche (il cui acronimo è PEBA).
Chiedere un Piano di Abbattimento delle Barriere Architettoniche (di tutti i tipi di barriere) significa sancire che Torino non dimentica le persone fragili e fa di quella fragilità il punto di forza della sua politica di innovazione.
In Italia i PEBA sono stati introdotti nel 1986 dalla Legge 41 – integrata dalla Legge quadro 104 del 1992 e altre successive – per identificare le barriere architettoniche esistenti, pianificarne l’eliminazione, programmare il finanziamento degli interventi e verificarne la rimozione. Torino deve ancora redigerlo.
Cosa chiede la mozione:
1. Il centro di questa mozione è mettere l’accento sull’accessibilità per tutte e per tutti: per chi ha disabilità specifiche, per gli anziani, per chi ha subito un infortunio, per una donna incinta, per chi parla un’altra lingua, per chi ha difficoltà cognitive o sensoriali. Cambiamo la narrazione: il PEBA non è’ solo per la disabilità
2. Attivare la mappatura delle barriere esistenti coinvolgendo i tecnici delle circoscrizioni: l’operazione più difficile! Oggi per fortuna ci sono modalità nuove, digitali. Un esempio? A Torino è nata WeGlad, l’app che mappa le buche, i gradini per facilitare la mobilità delle persone in carrozzina.
3. Redigere un piano economico pluriennale e annuale per portare a termine gli obiettivi definiti secondo un ordine di priorità individuato con le associazioni più rappresentative;
4. Istituire un gruppo di lavoro tecnico composto da membri di questa amministrazione e dal Disability Manager, coordinato da una figura professionale interna all’Ente e con le idonee competenze finalizzato a redigere il Piano di Abbattimento, dando adeguata #copertura economica a tutte le necessità che il piano richiede.
Ci sono condizioni di contesto perché il Piano venga realizzato:
– l’attenzione di tutto il Consiglio e della Giunta;
– il supporto delle nuove tecnologie;
– I fondi per la rigenerazione dello spazio pubblico progettato già con un criterio di accessibilità;
– l’arrivo di un garante del processo: il Disability Manager (non a titolo gratuito).
Coordinare e realizzare un PEBA è così complicato che servirebbe un Tavolo inter-assessorile, come quello che coordina la Movida (ne abbiamo parlato oggi)!
Sono debitrice a molti per questo bel risultato.
Non nominerò nessuno perché dimenticherei qualcuno.
Sicuramente non avrei fatto nulla senza i miei compagni di lista civica Gianluca Favro e Marcello Badiali, senza i cittadini, le associazioni, i Consiglieri, gli Assessori, i dirigenti e i funzionari del Comune di Torino (da declinare anche al femminile).
Da decenni ci sono persone e associazioni che lottano perché il diritto di una città accessibile sia per tutti e per tutte, per allargare lo spazio dei diritti e per cercare nuove forme di costruzione di una città migliore. Questo traguardo in Sala Rossa è dedicato a loro.
Il testo completo della mozione n. 75/2022 approvata è disponibile qui